sabato 18 giugno 2011

Tree of Life non è un film!


Non ho mai visto un film come The tree of Life.
Ne ero certo, non appena uscito dalla sala, lo sguardo che si posava lento da un palazzo all'altro, le luci, la strada, le voci delle persone. Non si percepisce più la differenza tra sala cinematografica e mondo esterno, i confini si fanno labili, gli spazi e i ruoli invertiti. No, non ho mangiato pesce avariato.

Qualche aggettivo per definirlo :
Ambizioso, denso, non strutturato, lungo, impalpabile e frustrante.
Non è una visione confortevole e rassicurante.
Non affronta una vicenda in ordine temporale anzi assicura nelle mani dello spettatore digressioni inafferrabili, continue manciate di sabbia che inevitabilmente scivolano dalle mani.
Forte è la volontà di fornire un ordine alle vicende umane nel loro complesso, forte è la volontà di fornire una risposta alle domande talvolta strazianti e imploranti che ciascun individuo si pone durante la sua esistenza, ed è attraverso queste domande che si snoda, e pone lo spettatore in uno scivolo ad acqua in cui è impossibile fermarsi.
Le domande sono identificate come linee guida di un'intera esistenza.
Dall'infanzia fatta di giochi, suoni, immagini e stupore.
All'adolescenza fatta di ribellione e scoperte, frustrazione ed errori.
Allla maturità, fatta di domande, rassegnazione, dolori e cambiamenti.
La vita, un viaggio a senso unico senza itinerario stabilito.

E' acqua che penetra in ogni anfratto rimasto nascosto, per esaltarne forme e colori, bellezza e miseria.
E' terra che richiama l'uomo alle sue origini e alla sua destinazione.
E' aria che eleva il grido di stupore e di angoscia che gli uomini elevano al cielo, a qualunque Dio essi facciano riferimento.
E' fuoco, che ha bruciato e continua a bruciare, e un giorno smetterà di brillare.
C'è fantascienza, ma non è mai sembrata così reale.

Al di là dei meriti o demeriti artistici che si possono assegnare, è un documento unico nel suo genere, che dovrebbe essere valutato tra vent'anni e preservato dalle critiche o dagli elogi, poichè esistono mille ragioni per amarlo e altre mille per condannarlo.


Due ore di pausa dalla propria vita, credo guadagnate.

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