martedì 30 giugno 2009

Spreading Persepolis



Le immagini sono le stesse del fumetto "Persepolis" di Marjane Satrapi, poi adattato nell'omonimo lungometraggio di animazione. Lo scenario è invece l'attuale scenario iraniano, riadattato tramite collage per dar vita al conflitto politico e sociale che si consuma in questi giorni.
L'indirizzo web è www.spreadpersepolis.com
Il fumetto è disponibile solo online, consultabile sia dal sito sia in formato .pdf.

domenica 28 giugno 2009

Fai schifo, rimarrai per sempre nel mio cuore.

Micheal Jackson è stato accusato di aver abusato sessualmente di un minore. Micheal Jackson feccia.
Micheal Jackson è morto. Viva Micheal, per sempre nei nostri cuori. La tua musica vivrà per sempre con noi.
Il meccanismo della beatificazione nel mondo dello spettacolo è un fenomeno risaputo e accertato, ma nel caso di Micheal Jackson assume eco planetario.
E' successo così. E' successo che un bambino dalle qualità sceniche irresistibili fosse predestinato a raggiungere un successo strepitoso in un'età in cui un normale essere umano si affaccia alla vita. A undici anni Micheal Jackson era in testa alle classifiche e con il gruppo dei suoi fratelli, i Jackson Five, girava l'America. Accadde che quel bambino si tramutò nell' "alieno", semplicemente l'artista musicale più famoso di tutti i tempi.
Mai come nel caso di Micheal Jackson però l'opinione pubblica aveva rinnegato l'affetto e l'ammirazione a causa di uno scandalo. Viene accusato nel 2003 da Gavin Arvizo di aver abusato di lui nel Neverland Ranch. Il pubblico gli volta le spalle, e la ferita non è una di quelle che si rimarginano.
Il portone d'oro massiccio da cui era entrato da idolo, da icona della musica nel Mondo, da benefattore e promotore di azioni benefiche, quella stessa porta lo conduce in un inferno personale, dove non c'è che silenzio, dolore e rimpianti.
Micheal bussa di nuovo al portone, vuole organizzare 50 concerti in giro per il Mondo, per riscatto personale, ma anche perchè è oberato di debiti. E' troppo tardi.
Torna dentro quella porta il 25 Giugno 2009, in una bara.

"E sai cos'è la morte? La morte è una livella!"
Firma inesorabilmente gli epiloghi delle vite comuni come di quelle leggendarie, e appiattisce tutto quello che un uomo ha fatto in vita. Anche gli scandali e i gossip attorno alla parabola di un esistenza tormentata come quella di Micheal Jackson.
La fine sufficentemente tragica e inaspettata commuove il Mondo intero, il pubblico si stringe attorno a lui, e le loro lacrime cancellano come una gomma tutto ciò che di male si è detto.
Il mito è salvo.

giovedì 25 giugno 2009

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu.


Cantava queste parole Caterina Caselli. Ed è quello che continua a ripetere il nostro Presidente del Consiglio in questi giorni densi di notizie e di attualità. Un disco rotto che va avanti in continuazione, un copione che non cambia, una musica che ristagna.
Il nostro capo del governo è bersagliato in casa e oltre confine da accuse, critiche, e attacchi di vario tipo. Lui risponde a muso duro ai sovversivi complottisti, dichiarando che è tutto uno stratagemma per impedirgli di svolgere il suo lavoro.
Tuttavia la sua popolarità è in caduta libera, e gli ultimi risultati elettorali ne sono la diretta conseguenza.
Io però andrò contro la moda del momento, e verrò in aiuto di Silvio.
Dirò che a me Berlusconi sta simpatico. Quando ha appellato Barack Obama "giovane e abbronzato" io, pur sentendomi in colpa, ho riso.
Alzi la mano chi, quando l'Italia ha vinto la coppa del Mondo, non avrebbe voluto vederlo in tribuna a sbracciarsi e a fare chissà chè, con quel suo faccione incipriato. Avrebbe fatto le corna alla Merkel in semifinale. Pensa cosa avrebbe fatto con Chirac! Almeno qualche schiaffetto sulla crapa pelata, alla Lino Banfi.
Invece ad accogliere la nazionale c'era quel muso lungo di Prodi, così eccitato da farsi venire il singhiozzo.
E' successo a tutti di invaghirsi della figura di Silvio Berlusconi. E come si può non farlo?
Berlusconi è ricco, si è fatto da sè. Cominciando dall'animatore per barche da crociera!
E' carismatico, ha sempre la battuta pronta.
Ha più di 70 anni e ne dimostra 20 di meno!
E' l'uomo giusto per questi tempi di crisi! Hai visto come è stato pronto e reattivo giù in Abruzzo.
E poi scusa, chi vuoi votare? Quei rossi del Partito Democratico? Quelli ci rovinano! Sono degli incapaci! Meglio un uomo forte, che sa cosa vuole, sicurò di sè! Avanti tutta!

Ognuno di noi ha fatto qualcuno di questi pensieri. Ed è normale. In tempi di crisi l'uomo forte fa presa, e l'iper - italianità di berlusconi piace anche in casa. Tutti avremmo voluto Silvio come amico, e faccio mia la prima pagina della più creativa testata giornalistica italiana, Libero, che titolava qualche giorno fa : "Siamo tutti Berlusconi".

Purtroppo, arriva un momento, in cui la maschera del clown cade. E' come se avessimo tutti in casa un busto-marmo di Silvio. E ad un certo punto, lo sentiamo. Crash! E' caduto.
L'ideale si frantuma e per un paio di giorni dondoliamo sconfitti e delusi, forse non volevamo neanche sapere, forse ci bastava saperlo immacolato e unto dal Signore, forse preferivamo ridere alle sue battute.
Eppure, anche noi che pensavamo per tutta la vita di non volerci interessare della scena politica, noi che avevamo già perso fiducia ma...meno male che Silvio c'è, e Forza Italia e..e..
Fulminati sulla strada per Damasco.
In quel momento, ci rendiamo conto pian piano di tante cose. Situazioni lampanti, ed evidenti nella loro semplice linearità. Così evidenti che uno quasi le da per scontate, e ci si abitua. Vorrei provare a ripassarle.
Primo. L'uomo che governa un paese in democrazia non può avere il controllo del 90% delle televisioni statali.
Secondo. Quest'uomo non può possedere dei giornali. Insieme alle televisioni in questo modo potrebbe controllare parte dell'opinione pubblica. Studi confermano che la maggioranza degli italiani non naviga su Internet, e ancor più grande è la fetta di italiani che non legge più di un giornale.
Terzo. Quest'uomo non può governare se è stato prima processato, e successivamente e definitivamente condannato. Corruzione, falso in bilancio, falsa testimonianza.
Quarto. Può sostenere che le accuse che gli sono state rivolte negli ultimi giorni sono una persecuzione messa in atto dalle toghe rosse, e che dietro Patrizia D'addario ci sia dietro un mandante, può frequentare donne molto più giovani di lui. Può farsene dieci, cento, mille. Ma non può sostenere che gli attacchi provenienti da ogni angolo del Mondo siano una cospirazione rossa, un complotto ordito alle sue spalle.
I puttanieri veri ammettono di esserlo e ne vanno fieri, è ora che anche lui dica : "Si, me le sono fatte tutte", e la mossa non sarà sicuramente sbagliata. Se tuttavia ha prove su un mandante, presenti queste prove e saranno valutate. Oppure stia zitto e chieda scusa, come fece Clinton per un innocente caso di indumenti sporchi.
Quinto. Seguendo questa linea di pensiero, perchè non ammettere di utilizzare il Parlamento Italiano per il soddisfacimento dei suoi bisogni legali? Voglio dire, è lampante che in questi anni di governo Berlusconi si sia prevenuto da qualsiasi scossone, legale e non. E allora la smetta, di prendere in giro noi e forse anche se stesso. Perchè non può continuare ad infangare con le sue scarpe sporche di scandali e peripezie legali l'Italia in giro per il Mondo. E se lo fa, non in mio nome.

Ripercorrendo la storia italiana ci accorgiamo del ciclo ricorsivo del tempo. Berlusconi scende in campo nel '93 nel "vuoto politico". Mani Pulite decima il governo. Berlusconi riempie questo vuoto, ed è subito trionfo. La storia la sappiamo tutti, ed è inutile negare che il tempismo non gli è mai mancato. L'uomo giusto al momento giusto.
Oggi la storia si capovolge. Oggi abbiamo un uomo che si deve difendere da un opinione pubblica che incalza. Il vento si è alzato, e ha creato un'onda che forse non si è ancora infranta del tutto sulla terraferma. Questa sarà forse l'onda che fara sì che quell'uomo non potrà più riprendersi dallo scandalo. Continuerà a governare, ma la sua credibilità politica è finita, ed è come azzoppato.
Purtroppo non c'è nessun Mani Pulite, nessuno scandalo capace di detronizzare un uomo che si è costruito uno scudo attorno. Neppure capace di detronizzare l'uomo che ha fatto dell'immagine il suo successo, l'uomo che i libri di studieranno a lungo dopo la sua morte.
Il Lodo Alfano certo. Ma non solo. Silvio Berlusconi è al governo con un partito che senza di lui non sarebbe nulla. Il carrozzone cesserebbe di esistere. Noi lo abbiamo votato, noi lo abbiamo voluto, abbiamo permesso che avesse la maggioranza-carrozzone che ha. Loro se lo tengono, e ce lo teniamo anche noi.
Dall'altra parte della palizzata sarebbe il momento per il gemello segreto di Silvio Berlusconi di farsi avanti, un momento ideale.
Un leader dell'opposizione carismatico certamente potrebbe minacciare il suo bunker. Un'opposizione che getti anch'essa la maschera di moralismo e piagnisteo che troppo a lungo si è tenuta addosso, e sia anch'essa più decisa nelle sue scelte e fornisca una valida ALTERNATIVA.
E' questo che manca. Un'alternativa.
Solo una lunga serie di detrattori, di anti-berlusconiani. E la non indifferente carovana di italiani che si svegliano solo quando viene toccato il loro portafoglio. E ancora si parla di moralità.
Gli italiani interessati all'attualità sono nella loro quasi totalità anti-berlusconiani. Chiunque che si dice amante della democrazia è anti-berlusconiano. Ma nessuno fa il passo successivo. Ovvero dall'anti-berlusconismo passare al contrattacco. Qualcuno di serio, competente, che riporti negli italiani un sentimento di buon governo, riporti negli italiani la fiducia della buona politica. O almeno di una politica non totalmente interessata a fare i propri interessi. Talmente è ardua la ricerca di un papabile candidato che non mi addentro neanche nell'analisi dei vari schieramenti.
Nel video di cui metto il link a fondo pagina, un documentario che analizza la figura di Berlusconi, una giornalista inglese davanti a Montecitorio dice, poco prima che passi la legge sul lodo Alfano : "E' quello che fanno in Italia ultimamente al governo, ci si prende cura di Berlusconi".

Lo vedete sulle pagine dei giornali, lo sentite nei Tg in cui non si "prendono cura di Berlusconi", come quello del generoso e magnanimo Minzolini. Lo pensate tutti, ma nessuno lo dice.
In qualsiasi Paese democratico, il Premier si sarebbe dimesso. Ma non in Italia.
La credibilità politica è tutto.
Come può un uomo che è stato condannato per corruzione sedersi di fianco a Obama e parlare di politica internazionale? Come può un uomo condannato più volte per falsa testimonianza parlare di legalità? Come può un uomo che è in mezzo a storie di escort e festini in villa parlare di lotta allo sfruttamento della prostituzione e di battaglia contro il barbaro ideale di donna-oggetto? Lui che è l'utilizzatore finale.
Può farlo. Qui, nel Bel Paese, può continuare a farlo. E lo continuerà a fare, almeno fino alla fine del suo mandato.
L'Italia è come una scimmia nuda in gabbia. Tutto il resto del Mondo è fuori che guarda. E ride.

Link al documentario Citizen Berlusconi
Servizio della Cnn sull'inchiesta di Bari

sabato 20 giugno 2009

PRESENTAZIONE

Ciao a tutti. Scrivo questo post per presentare LA PAROLA NELLA FOLLA. Come ogni blog nasce da un desiderio di presentare in modo costruttivo parole e pensieri che senza l'impressione su foglio o in questo caso su schermo, non troverebbero terra per piantare radici.
LA PAROLA NELLA FOLLA non si propone di essere un blog di attualità aggiornato costantemente, ma semplicemente uno spazio di riflessione e discussione temporaneo.
Prendere coscienza di ciò che ci circonda è il modo migliore per avviare riflessioni interne e contrastare il crescente fenomeno dell'insipidità mentale. Nel web come tra la folla non esistono tematiche preferenziali, ma solo ciò che il passaparola ha saputo riportare. E' poi compito della persona tradurre questo passaparola in ricerca di una molteplice informazione, caratteristica essenziale del pensiero libero. Segue la rielaborazione, processo intimo e profondo, attraverso cui si forma l'opinione. Quell'opinione che se è guidata dal principio cardine della ricerca della verità, non può essere un'opinione inutile, nè biasimabile. Dice un vecchio motto: "Tutti sono utili, nessuno è indispensabile".

I commenti e i suggerimenti, e ancor più le critiche, purchè costruttive, sono naturalmente bene accetti, e incoraggiati!
Grazie a tutti.