lunedì 26 ottobre 2009

Barack Obama ha saltato un dibattito in tv con una scusa per venire in sala giochi con te.



Barack Obama ha partecipato a Chi vuol essere milionario, e la telefonata a casa l'ha fatta a te.
Barack Obama sta male dentro quando tieni il broncio.

Ormai Barack Obama è sinonimo di innovazione, di speranza, di futuro che ci creiamo con le nostre mani. Potremmo dire che lo stesso Barack Obama è fatto della pasta di cui sono fatti i sogni. Bello, giovane, potente. Ecco a voi il presidente che tutte le nazioni vorrebbero.
Ma è davvero così sana l'iconografia obamiana che ormai dilaga in ogni forma? L'ultima trovata è l'eclatante collezione "Art for Obama", dipinti figurativi della star del momento, stroncata dal Washington Post come intrisa di una "inquietante vena di totalitarismo". Forse in Italia non è così forte come negli Stati Uniti l'Obama-mania, una moda travolgente e incontrastabile che cresce di giorno in giorno. Dipinti, tazze da caffè, poster e pins. Se non fosse già momentaneamente sistemato a fare l'uomo più potente del pianeta la Nike e la Coca-Cola farebbero follie per averlo nella loro scuderia.
E questo prima del 9 ottobre! Barack Hussein Obama si addormenta pensando che tra poco festeggerà il primo anno di mandato presidenziale. La figlia lo sveglia e gli dice "Papà hai vinto il Nobel, buongiorno!" Come dare degli anabolizzanti a un cavallo già vincente.
Si può essere d'accordo o no sulla vicenda, la storia ci dirà se il Nobel alle intenzioni è stato uno sprinter o un paracadute per i progetti di Obama.
Quello che è sicuro è che il mito si ingrandisce.
I dipinti della collezione "Art for Obama" cavalcano la moda, e sono vecchi, antiquati, non stupiscono nè inneggiano a cambiamenti. Il genere pop che mischia tendenze e stili questa volta non riesce nell'intento e forma una minestra riscaldata, fastidiosa, e banale.
Il timbro forzatamente iconografico rispecchia l' idolatrazione dell'immagine del capo fascista, del dittatore russo, del sovrano insomma.
In una nazione che Obama vorrebbe innovativa e al passo con i tempi ritornano i fantasmi di un patriottismo che spaventa anche se non è di destra, e che immerge la nuova folla inneggiante al nuovo eroe, in un'adorazione totale e docile, quasi ipnotizzata.

Magari anche in Italia vorremmo essere così adoranti del Presidente del Consiglio, magari è solo invidia.

Nessun commento:

Posta un commento